OSSFOR: necessario investire i fondi del PNRR su sanità digitale e intelligenza artificiale per le malattie rare

Le malattie rare sono un campo ricco di esperienze, ma ad alta dispersione geografica poiché per ogni patologia possono essere presenti pochi pazienti che vivono in Regioni differenti e questa distanza potrebbe essere in gran parte colmata attraverso delle reti virtuali, potenti e ben strutturate, capaci di far viaggiare in sicurezza dati e immagini ad alta risoluzione. Grazie allo sviluppo digitale della sanità, che potrebbe ricevere una forte spinta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si potrebbe potenziare l’offerta di televisite e di teleconsulti e arrivare, infine, a influire positivamente nella vita quotidiana delle persone con malattia rara, soprattutto se in fase cronica, attraverso il telemonitoraggio. Senza dimenticare la digitalizzazione della cartella del paziente, ancora troppo spesso composta da faldoni e obsoleti cd-rom, e la possibilità di svolgere diverse pratiche burocratiche per via telematica: un netto miglioramento della qualità di vita del paziente e del caregiver.

La transizione digitale è uno degli obiettivi principali da raggiungere prossimamente secondo il Piano, il 27% delle risorse, infatti, è dedicato ad essa, con uno sviluppo lungo due assi principali: la banda ultra-larga e la trasformazione della Pubblica Amministrazione in chiave digitale. Entrambi gli assi possono essere declinati in progettualità estremamente impattanti nel mondo delle malattie rare: le patologie rare sono un paradigma per le complessità della presa in carico e anche un esempio per le soluzioni innovative (anche in tema di digitalizzazione) sviluppate.  Sono 15,63 i miliardi di euro destinati al miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive; garantire equità di accesso alle cure; rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca.

Nel 5° Rapporto Annuale di OSSFOR, presentato a dicembre del 2021, era già stata realizzata una puntuale analisi della Missione Salute mettendo in evidenza le criticità ma anche, e soprattutto, le opportunità che il PNRR potrebbe rappresentare per milioni di malati rari.

Chi ha una malattia rara vive quasi sempre una condizione di cronicità, rendere l'assistenza sanitaria il più possibile personalizzata in base alle necessità del paziente e della sua famiglia, grazie alla creazione degli Ospedali di Comunità può agevolare la situazione. Tra gli investimenti c’è anche quello di 4 miliardi per l’assistenza domiciliare e la telemedicina per le persone affette da malattie croniche. Una telemedicina più diffusa, che segue allora un modello condiviso per le cure domiciliari, è una misura che permette non solo di aumentare il numero dei pazienti assistiti nelle proprie abitazioni, ma anche di creare nuovi progetti che consentano interazioni a distanza tra medico e paziente da parte dei sistemi sanitari regionali. Nel PNRR è prevista anche la creazione di una piattaforma nazionale per lo screening della telemedicina.

L’intelligenza artificiale e le relative dotazioni tecnologiche sono uno strumento utile a tutti i cittadini e pazienti, in particolare alle persone con malattia rara per le quali la tempestività della diagnosi può essere decisiva. Nel PNRR sono previsti 4,05 miliardi di euro destinati, tra l’atro, all’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero.

La digitalizzazione del settore sanità e il superamento dei divari esistenti tra Regioni passano attraverso la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, a partire dai medici di base, spesso il primo punto di riferimento per i pazienti con malattia rara e i loro caregiver.

Nel Piano è prevista poi una riforma che mira a definire una nuova strategia sanitaria per consentire all’Italia di conseguire standard qualitativi di cura adeguati e allineati con gli altri Stati europei: per fare ciò, tuttavia, è necessaria l’approvazione di un decreto ministeriale in cui vengano definiti tutti i parametri organizzativi, strutturali e tecnologici da applicare sul territorio nazionale.

Tanti gli esperti che hanno partecipato all’evento "Malattie rare, sanità digitale e intelligenza artificiale: quali opportunità dal PNRR", moderato da Francesco Macchia, Coordinatore OSSFOR - Osservatorio Farmaci Orfani: Paola Facchin, Coordinatore Tavolo Interregionale Malattie Rare - Commissione Salute Conferenza delle Regioni; Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità; Ruggero Di Maulo, Fondatore di CLOUD-R; Gianna Puppo Fornaro, Presidente LIFC Onlus, Lega Italiana Fibrosi Cistica - Alleanza Malattie Rare; Alberto E. Tozzi, Responsabile Unità di Telemedicina Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; Alessandro Carcano, Presidente Associazione Italiana per la Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita A.I.S.I.C.C. - Alleanza Malattie Rare; Giovanni Stracquadaneo, COO & Co-founder GenomeUp; Vito Petrarolo, Dirigente Servizio Flussi Informativi - Responsabile per la Transizione al Digitale AReSS Puglia; Fabio Massimo Castaldo, Parlamentare europeo; Claudia Biffoli, Direttore Ufficio 4 - Sistema informativo del Ministero - Direzione Generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica Ministero della Salute; Monica Muraca, Coordinatrice clinica Ambulatorio DOPO – Istituto Giannina Gaslini di Genova; Giuseppe Ippolito, Direzione Generale della Ricerca e dell'Innovazione in Sanità, Ministero della Salute. Le conclusioni sono state affidate a Federico Spandonaro, C.R.E.A. Sanità, Università San Raffaele, OSSFOR - Osservatorio Farmaci Orfani

L’incontro è stato realizzato grazie al contributo non condizionante di Amicus Therapeutics, Amryt Pharma, Chiesi Global Rare Diseases Italia, Janssen, Kyowa Kirin, Sanofi, Takeda e UCB.